venerdì 25 marzo 2016

Siamo uomini o caporali? Non caschiamo nella trappola di chi ci vuole schiavi

I terroristi di Bruxelles? Li stanno acchiappando tutti (almeno così afferma chi comanda sui media). E con quanta celerità!

Ma, facciamo un’analisi facile facile, prevenire non è meglio che curare? Se La vostra risposta è sì, cominciate a chiedervi come si spiega che solo dopo innumerevoli morti e feriti gravi gli inquirenti sanno celermente dove mettere le mani, mentre per prevenire brancolano sempre nel buio (il "sempre" è d'obbligo, poiché il format dello sceneggiato è sempre lo stesso). Forse perché catturare terroristi prima di un attentato fa meno notizia dei morti delle bombe? Forse perché con la prevenzione si creerebbe un clima di troppa sicurezza nei Popoli da dominare e zittire con il terrore?

Chi è il vero regista occulto di queste mostruosità?

E non propinatemi ancora una volta la cantilena fritta e rifritta dell’Isis e del terrorismo islamico. Si cattura il braccio, ma la mente, la regia è libera di agire con altri “bracci” da sacrificare. Sarebbe come ritenere i capi clan le menti di camorra, mafia, ‘ndrangheta, etc, e non (quello che sono) semplici bracci esecutori di ordini provenienti da studi di regia ben più in alto, detentori di poteri enormi che nessun Popolo ha mai concesso ad alcuno. Bracci che fanno semplicemente il lavoro sporco, mentre i “cervelli”, che vestono Armani, mangiano caviale e bevono champagne vivendo in ville paradisiache comprate con il nostro sangue.

E’ vero: tutto questo non è una novità. Non scopro l’acqua calda, né l’uovo di Colombo. Le regie occulte dei poteri forti, che non si espongono e si nascondono dietro i loro burattini (nel nostro caso, i politici che ci governano con le loro menti sicuramente non eccelse), esistono da quando è nato il mondo. Solo che i tempi cambiano: siamo nel Terzo Millennio e la Storia ci ha lasciato molti insegnamenti e l'umanità ha vissuto innumerevoli corsi e ricorsi storici. 

Portatrici di riflessione sono le parole di Giulietto Chiesa nell’articolo che segue: “Sono bombe contro l’Europa dei Popoli, per renderla uno straccio subalterno al potere dell’Impero, per trascinarla in guerra tutta intera, terrorizzata, per mettere la museruola a tutti, anche ai recalcitranti. L’avviso è per tutti, non solo per Bruxelles. Chi è la mente non lo possiamo sapere. Ma una cosa che sappiamo è che i servizi segreti europei, tutti, chi più chi meno, sono filiali inquinate e di altri servizi segreti. Più probabilmente di settori, pezzi, frammenti incontrollabili di servizi segreti altrui. Ricordiamo il bellissimo e profetico film di Sydney Pollack, ‘I tre giorni del Condor’. Per questo non scoprono niente. E non scopriranno niente: perché non sono in condizioni di indagare. Per questo dobbiamo riprendere in mano la nostra sovranità, e cambiarli. Cambiando chi ci governa, e che sgoverna l’Europa, con altro personale, meno vile e più lungimirante. Altrimenti ci faranno arrostire, prima di renderci schiavi”.

Svegliamoci!

Nino Caliendo


Bruxelles al centro della strategia del terrore


Il nuovo massacro di Bruxelles, con azioni terroristiche tanto ben coordinate quanto sanguinose, cioè con bombe ad alto potenziale non con kamikaze suicidi, ha tutta l’aria di una “prosecuzione” di un piano. Di chi? Contro chi è diretto? Il sancta santorum che guida questa sarabanda non lo conosce nessuno, e dunque tutte le ipotesi sono ugualmente inattendibili. Quelle che subito vaneggiano di “risposta” di Daesh alla cattura dell’ultimo sopravvissuto del 13/11 a Parigi sono però palesemente ridicole. Un piccolo pregiudicato da tempo sotto controllo dei servizi segreti, ex tenutario di un centro di spaccio di droga e di prostitute come la bettola intitolata “La Beguine” nel quartiere di Molenbeek, che riesce a passare  indenne attraverso quattro controlli di polizia (francese) prima di rifugiarsi nello stesso quartiere in cui ha sempre vissuto, restandoci per quattro mesi, non poteva essere il “cervello” di niente. Questi attentati erano predisposti da tempo, da qualche centrale di provocazioni in grande stile. Contro chi?
Queste bombe sono la prosecuzione di quelle di Parigi del 2015: Charlie Hebdo e il Bataclan. Di Ankara, contro i turisti tedeschi. Sono la prosecuzione della messinscena di Colonia. Sono lo strascico del fiume di profughi. Andiamo con ordine: sono contro di Giulietto Chiesanoi. Contro “i popoli d’Europa”. Per ridurre le loro libertà residue e le loro capacità di risposta ai soprusi dei poteri. Infatti il primo risultato, scontato, sarà la sospensione di tutte le garanzie democratiche. È già in corso in Francia, ora sarà la volta del Belgio. Poi, dopo qualche altro attentato, magari in Italia, se per caso non volesse entrare in guerra in Libia, allora sarà la volta del nostro paese. Noi italiani siamo gli ultimi a poter essere ingannati, poiché abbiamo già vissuto la stessa cosa con la strategia della tensione. Questo ci dice che non dobbiamo cadere nella trappola di guardare il dito invece della Luna. Se ci dicono che è Daesh, diffidiamo. Probabilmente è “anche” Daesh. Ma Daesh è lo strumento, e la mano (in parte), ma non la mente. Sono bombe contro “l’Europa dei popoli”, per renderla uno straccio subalterno al potere dell’Impero, per trascinarla inguerra tutta intera, terrorizzata, per mettere la museruola a tutti, anche ai recalcitranti. L’avviso è per tutti non solo per Bruxelles.
Chi è la mente non lo possiamo sapere. Ma una cosa che sappiamo è che i servizi segreti europei, tutti, chi più chi meno, sono filiali inquinate e di altri servizi segreti. Più probabilmente di settori, pezzi, frammenti incontrollabili di servizi segreti altrui. Ricordiamo il bellissimo e profetico film di Sydney Pollack, “I tre giorni del Condor”. Per questo non scoprono niente. E non scopriranno niente: perché non sono in condizioni di indagare. Per questo dobbiamo riprendere in mano la nostra sovranità, e cambiarli. Cambiando chi ci governa, e che sgoverna l’Europa, con altro personale, meno vile e più lungimirante. Altrimenti ci faranno arrostire, prima di renderci schiavi.

Giulietto Chiesa, “Bruxelles, al centro della strategia del terrore”, da “Megachip” del 22 marzo 2016

Fonte: Web

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